DAIMON 
L’incertezza così cupa e oscura, ricamata generosamente di autocommiserazione tanto da sentirmi inquieta, avere idee confuse, avanzare a tentoni come a perdermi nel mio riflesso.
 Passeggio tra gli antri e le innumerevoli caverne della mia memoria, stipati di ogni sorta di cose e passo in rassegna, penetrando qua e là per quanto posso e mi chiedo : Come posso mettere insieme in un’immagine coerente i pezzi della mia vita? Come posso rintracciare la trama di fondo della mia storia? I ricordi sono circoscritti dall’oblio, le crepe circondati da esso e attraverso di esso. L’oblio si presenta come una rottura della storia che rivela la natura della memoria: non un deposito di cose morte, ma un campo di forze e di molteplici piani, in cui la coscienza, contraendosi ed espandendosi, muta e si forma. Discernere se stessi è un processo così complicato, che non posso trovare risposta immediata ma mitigo la fragilità, le cicatrici, i segni del tempo.
Dittico
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